Avete in programma una vacanza fuori dagli schemi In Italia e volete essere sicuri di non saltare nessuna tappa alternativa ? Ecco la top 10 attrazioni delle regioni Italiane!
Saturnia - Manciano in Provincia di Grosseto Toscana
Le acque delle Terme di Saturnia sgorgano ad una temperatura di 37,5° ed hanno la portata di 800 litri al secondo, che garantisce un completo ricambio del bagno termale ogni quattro ore. Sono acque classificate come sulfuree e solfato-alcaline-bicarbonato-terrose, con una grande concentrazione di idrogeno solforato e anidride carbonica. Le proprietà terapeutiche delle acque di termali Saturnia sono note: donano relax e benessere al solo immergersi. Sono consigliate per le patologie dermatologiche grazie ad una notevole azione antisettica, e cardio-circolatorie grazie all’azione vasodilatatoria che riduce la pressione arteriosa. Riducono la tensione a carico dell’apparato respiratorio consentendo un miglioramento della ventilazione polmonare.
Grotte di Frasassi Genca
Le Grotte di Frasassi sono
delle grotte carsiche sotterranee che si
trovano all’interno del Parco
naturale regionale della Gola della Rossa e
di Frasassi (certificato con la
Carta Europea del Turismo sostenibile) nel
comune di Genga, in provincia di Ancona. La
scoperta delle Grotte di Frasassi risale al
25 settembre 1971 ad opera del gruppo
speleologico del CAI di Ancona. Nel 1972
viene costituito dal comune di Genga e dalla
Provincia di Ancona il Consorzio Frasassi
con l’obiettivo di salvaguardare e
valorizzare il complesso delle Grotte di
Frasassi. All’interno delle cavità
carsiche si possono ammirare delle sculture
naturali formatesi ad opera di
stratificazioni calcaree nel corso di 190
milioni di anni grazie all’opera dell’acqua
e della roccia. L’acqua, scorrendo sul
calcare, discioglie piccole quantità di
calcare e cadendo a terra, nel corso di uno
stillicidio che dura millenni, le deposita
e forma delle concrezioni di notevoli
dimensioni e di forme a volte anche
curiose. Queste si dividono in stalagmiti
(colonne che crescono progredendo dal basso
verso l’alto) e stalattiti (che
invece scendono dal soffitto delle
cavità). Le forme e le dimensioni di queste
opere naturali hanno stimolato la
fantasia degli speleologi, i quali dopo
averle scoperte le hanno “battezzate”
denominandole in maniera curiosa; tra le
stalattiti e le stalagmiti più famose
ricordiamo: i “Giganti”, il “Cammello” e il
“Dromedario”, l’”Orsa”, la “Madonnina”, la
“Spada di Damocle” (stalattite di 7,40 m di
altezza e 150 cm di diametro), “Cascate
del Niagara”, la “Fetta di pancetta” e la
“Fetta di lardo”, l’ ”Obelisco” (stalagmite
alta 15 m al centro della Sala 200), le
“Canne d’Organo” (concrezioni
conico-lamellari che se colpite
risuonano), il “Castello delle
Streghe”. All’interno delle grotte sono
presenti anche dei laghetti in cui
ristagna l’acqua dello stillicidio e
dei “pozzi”, cavità cilindriche profonde
fino a 25 m che possono raccogliere
l’acqua o convogliarla verso piani carsici
inferiori. La visita della grotta ha una
durata di 70 minuti. I gruppi sono
accompagnati da guide professionali fornite
dal Consorzio Frasassi. Il percorso è lungo
1.500 metri; è ben attrezzato e facilmente
accessibile. La temperatura interna è di 14
°C costanti.
Informazioni sulla storia della scoperta
delle grotte è reperibile contattando il
Gruppo Speleologico Marchigiano CAI di
Ancona.
Pista ciclabile direzione Limone Lago di Garda
Pista ciclabile del Garda (Ciclopista del
Garda o Ciclabile dell'Alto Garda) è un
itinerario ciclopedonale di grande
suggestione, che si svolge su un tratto a
strapiombo sulla sponda bresciana del Lago
di Garda. Affianca la Strada statale 45 bis
Gardesana Occidentale L'itinerario di circa
2,5 km, da sud verso nord, è stato
inaugurato il 14 luglio 2018 e percorre uno
spettacolare tratto di costa a sbalzo sul
lago e ancorato alla roccia, compreso tra
Limone sul Garda e il confine col Trentino
verso Riva del Garda. Questo nuovo tratto
andrà a congiungersi a quello di 4 km, che
inizia dalla zona sud del paese di Limone
fino a Capo Reamol, inaugurato nel maggio
2013.
Il nuovo tratto si preannuncia come uno dei
più spettacolari del Garda e d'Europa e fa
parte del progetto "Ciclovia del Garda" (Garda
by bike), opera di oltre 140 km prevista
da un protocollo d’intesa nazionale firmato
nel 2017 dal ministro delle Infrastrutture e
dagli assessori al Turismo di Lombardia,
Veneto e Trentino. L’intero progetto
Garda by Bike dovrebbe essere completato
entro il 2021, con un costo complessivo di
circa 102 milioni di euro.
Lame rosse Monti Sibillini Marche
Il tempo di percorrenza andata e ritorno è di 3 ore / 3 ore e mezzo.
Si parte a piedi dalla diga del lago (vedi mappa del punto di partenza https://goo.gl/maps/x6jDbGLc7VB2), lasciando la propria auto qui e proseguendo a piedi sopra la diga, poi si sale e al primo incrocio sulla sterrata si gira a destra proseguendo per altri 30 minuti circa.
[In alternativa si può anche partire dal belvedere della Ruffella (punto panoramico, vedi mappa del punto di partenza https://goo.gl/maps/9C9k8WWj1rJ2), passando per la frazione di Fiegni (sempre del Comune di Fiastra).]
Oltrepassato un torrente (quasi sempre a secco) si procede diritti e poco dopo ad un bivio si sale a sinistra (non scendere a destra) dove inizia una ripida ma brevissima salita, dopodichè il sentiero procede sempre in salita ma molto tranquillamente nel bosco. Dopo un'altra mezz'ora / tre quarti circa si incontra una piccola valle, con fondo di ghiaia. Risalendo questa per circa 15 minuti (il tratto è un po' faticoso, ma ne vale la pena!) si giunge alle Lame Rosse.
Massafermana Fermo Marche
Il primo documento dove viene citata Massa Fermana risale al 1050, quando era sotto la giurisdizione del Vescovo di Fermo. Resti di epigrafi funerarie romane sono le tracce di un antico passato. Nel XIII sec. apparteneva alla famiglia dei Brunfort; membri come Guglielmo da Massa ed il figlio Valerio di parte ghibellina, vengono ricordati per gli efferati episodi di guerra che sconvolsero il paese fino a quando tornò a sottomettersi a Fermo. Nel 1808 perse la sua autonomia annettendosi a Montappone per riacquistarla definitivamente nel 1816. I principali siti di interesse turistico sono: la chiesa dei Santi Lorenzo Silvestro e Ruffino, che conserva una pregevolissima opera di Carlo Crivelli, il Polittico di Massa Fermana, firmato e datato 1468, primo lavoro noto del pittore nelle Marche, e la Madonna col Bambino ed Angeli, tempera su tavola del fratello Vittore; la Pinacoteca allestita nel Palazzo comunale, che custodisce dipinti di Vincenzo Pagani, Durante Nobili, Giovanni Andrea De Magistris, due affreschi, un bassorilievo in cartapesta policroma e suppellettili ed arredi sacri provenienti dal convento di San Francesco; il Museo degli antichi mestieri, dedicato ai mestieri di un tempo e che documenta, in particolare, il mestiere del ciabattino e del barbiere; il Museo del cappello di paglia, dedicato al prodotto per eccellenza dell’imprenditoria locale, con strumenti per la lavorazione della paglia e alcuni esemplari di cappelli.
Ancona Riviera del Conero
La Riviera del Conero (pronuncia: Cònero) è il tratto di costa dell'Adriatico, alto e roccioso, che dal porto della città di Ancona giunge sino a quello di Numana. Prende nome da Monte Conero, che forma l'omonimo promontorio a picco sul mare, ricco di insenature e piccole spiagge rocciose o sassose; ha uno sviluppo costiero di circa venti chilometri.Il territorio è protetto dal Parco regionale del Conero, il primo parco regionale marchigiano per data di istituzione.
Oltre ai quattro della riviera del Conero propriamente detta (Ancona, Sirolo, Numana, Camerano), fanno parte della associazione turistica "Riviera del Conero e colli dell'infinito" altri dodici comuni. Le municipalità in tutto sono quindi sedici; cinque comuni si affacciano sul mare, undici si trovano nel primo entroterra.
Si affacciano sul mare Ancona, Sirolo, Numana, Porto Recanati e Potenza Picena, con la sua frazione di Porto Potenza.
Si trovano invece nell'entroterra collinare Camerano, Recanati, Loreto, Castelfidardo Osimo Filottrano Montefano Offagna Agugliano ,Polverigi .Oltre alle spiagge situate sul promontorio, elencate nel capitolo precedente, nel territorio dell'associazione se ne trovano altre, il cui paesaggio è dominato dalla sagoma del Conero e dei suoi boschi. Esse sono:
- Comune di Porto Recanati
- Spiaggia di Scossicci
- Spiaggia del centro
- Spiaggia della Pineta
- Comune di Potenza Picena
- Spiaggia di Porto Potenza
Borgo di Carinolo Ancona
Corinaldo è un bellissimo borgo medievale, situato in provincia di Ancona, inserito già da molto tempo nell’elenco dei borghi più belli di’Italia. Il borgo è stato edificato vicino alla distrutta città romana di Suasa Senonum; il suo nome deriverebbe o dalla frase “curre in altum”, riferita ai sopravvissuti delle aggressioni dei barbari o da “colle in alto”, ed avere un’origine longobarda. Recente, invece, l’ipotesi che il nome del borgo risalga alla “Curia di Rinaldo”, sempre con radici longobarde, e corrisponderebbe al primo nucleo abitativo del luogo.
La città di Corinaldo è circondata da una cerchia di mura ancora oggi ben conservate. Il perimetro delle mura risale al 1367 e venne ampliato, successivamente tra il 1480 e il 1490. All’interno della fortificazione vi è la struttura urbana che pur avendo subito nel corso dei secoli numerosi rifacimenti, ha comunque mantenuto intatta l’architettura, rendendo il borgo di Corinaldo una preziosità. Tra i luoghi d’interesse da visitare nella città, oltre alle mura, che possono essere visitate con una piacevole passeggiata guidata, ci sono il Palazzo Comunale, la Chiesa di Sant’Agostino, attualmente Santuario di Santa Maria Goretti, il teatro comunale Carlo Goldoni, ex convento degli Agostiniani e la casa del Trecento, che è la casa più antica del borgo ed è la sede della Pro Loco.
Non dimentichiamo altre due splendide chiese ricordando che Corinaldo è appartenuta per molto tempo allo Stato Pontificio: la Collegiata di San Francesco e la Chiesa del Suffragio. Nella Piazza San Pietro, vi è un campanile, l’unico superstite della chiesa che venne demolita nel 1870 perché pericolante. Al posto della chiesa ora vi è un cedro dell’Himalaya, piantato, così si dice, da un anticlericale per non far costruire un altro edificio religioso proprio lì.
Manarola La Spezia
Manarola e mare
sono sinonimi, il mare si vede e si sente in
qualsiasi momento della giornata ed in
qualsiasi stagione.Manarola è certamente il
più tranquillo fra i borghi delle Cinque
Terre, anche se turisticamente ben
attrezzato.Quindi alla domanda "cosa c'è da
vedere a Manarola" la risposta più
esauriente potrà essere "Manarola".
Le numerose brevi passeggiate che ruotano
intorno a Manarola sono molto piacevoli e
rilassanti: poco impegnative e alla portata
di tutti.Il paese si sviluppa attorno al
Corso detto via di Mezzo che una volta era
la foce del torrente Groppo, ora coperta, e
da esso partono una serie di stretti vicoli
lastricati in pietra che raggiungono le case
sui fianchi del promontorio e degli orti.
Quando all'inizio del '900 fu costruita la ferrovia, sorse la necessità di custodire la dinamite lontano sia da Manarola che da Riomaggiore.
La polveriera vene costruita sulla scogliera e la si raggiungeva con un sentiero scavato nella roccia.
Alla fine dei lavori, smantellata la polveriera, rimasero i due sentieri che gli abitanti del luogo cominciarono ad usare come scorciatoia.
Aggredito e consumato dal mare il sentiero venne sistemato e presto gli innamorati lo scoprirono e poco per volta le pareti e le volte delle gallerie furono coperte da disegni bellissimi e da scritte inneggianti l'amore, in tutte le lingue.
Nei dintorni di Manarola ci sono belle località da visitare e vedere, prime fra tutte le altre quattro che fanno parte del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Monterosso, Vernazza, Corniglia e Riomaggiore.
A monte dell'abitato ai bordi della Piazza si affacciano gli edifici religiosi.
Mare della Puglia
Il mare della Puglia è famoso tra turisti e visitatori, da quanti cercano una vacanza ricca di fascino ed emozioni, avventura, relax e benessere
Dal Golfo di Taranto, e scendendo lungo la costa ionica, doppiando Capo Leuca e risalendo la costa adriatica sono così tante le località da menzionare che è difficile non dimenticarne qualcuna. Sulla costa tarantina la costa è decisamente bassa, e prevalgono le spiagge, contornate da dune di sabbia e circondate da bellissime pinete e macchia mediterranea. Verso sud la costa si anima di scogliere alte ed a picco sul mare, talvolta impraticabili e talvolta che si aprono dolcemente in baie e calette silenziose ed incontaminate. L’acqua è poco profonda e limpida.
Giunti a Gallipoli ci troviamo già in pieno Salento. Qui abbondano le località turistiche, i villaggi ed i resort, e le belle ed interminabili spiagge, da Lido San Giovanni a Punta Pizzo il litorale troviamo Punta delle Suine, Lido delle Conchiglie, Seno della Purità e Baia Verde. Ed ancora spiagge e belle località turisiche contraddistinguono la costa da Porto Cesareo a Santa Caterina a Santa Maria al Bagno. Oltre alle località più frequentate è possibile trovare moltissime spiagge incontaminate allontanadosi dai centri abitati e dalle spiagge attrezzate, l’ideale se siete alla ricerca di pace e relax. Il mare nonostante l’afollamento
conserva qui le sue caratteristiche di limpidezza, e si colora dei cangianti riflessi dei fondali, dal blu profondo all’azzurro chiaro con note di un verde intenso. A Torre del Pizzo la costa si fa di nuovo movimentata di scogliere e le spiagge diventano più rade ma non per questo più piccole o meno belle, Torre Suda e Marina di Mancaversa, poi di nuovo le scogliere a Capilungo, poi Torre San Giovanni in cui la costa è relativamente bassa e ci sono infinite piccole spiagge e calette da non perdere. Torre Mozza è il paradiso dei sommozzatori e l’incubo dei naviganti per la presenza di numerose secche, e poi come dimenticare Pescoluse, forse una tra le più grandi spiagge di tuttla la puglia, un luogo magico, in cui la vista si perde nell’infinita distesa di sabbia. Raggiunta Torre Vado che confina con la Pescolusa e scendendo verso Santa Maria di Leuca incontriamo pareti di scogli impervi, tra cui si aprono i magici anfratti delle stupende grotte che caratterizzano questo litorale, alcune celebri per la bellezza dello spettacolo di stalattiti e stalattiti che offrono ai visitatori, altre per la suggestione del gioco di onde e colori che il mare esegue incessantemente nei misteriosi anfratti
Trulli Albero Bello Puglia
il trullo è un tipo di costruzione conica in pietra a secco tradizionale della Puglia centro-meridionale. I trulli venivano generalmente edificati come ricoveri temporanei nelle campagne o abitazioni permanenti per gli agricoltori. Buona parte dell'agglomerato di Alberobello nella città metropolitana di Bari, e fino agli anni '50 anche il comune di Villa Castelli in provincia di Brindisi, sono costituiti da trulli.
Il trullo costituisce un perfezionamento
del modello preistorico della thòlos,
presente in varie zone d'Italia e del
Mediterraneo; i trulli si distinguono per la
continuità d'uso di cui sono stati
oggetto.[1] Nonostante nelle zone di
sviluppo dei trulli si rinvengano reperti
archeologici di epoca preistorica, o
fondazioni di capanne in pietra risalenti
all'età del bronzo, non esistono trulli
particolarmente antichi: i più antichi
ancora esistenti sono databili alla fine del
XVII secolo a ridosso dell'altopiano
pugliese della Murgia.
Le origini delle costruzioni a trullo in
Puglia e in particolare dei Trulli di
Alberobello - dichiarati dal 6 dicembre 1996
Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO
- sono oggetto di ricerche e dibattiti.
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